[IT] Come aprire una netlabel – Parte 1/3

Mettiamo il caso che abbiate un po’ di materiale audio inedito sul vostro hard disk e che decidiate di volerlo distribuire gratuitamente e legalmente tramite una sito web. Mettiamo il caso che questo materiale non sia esclusivamente il vostro (perché altrimenti ci sarebbero soluzioni migliori per raggiungere lo scopo: sito personale, Jamendo, MySpace, netlabel pre-esistente etc), ma che sia il frutto di collaborazioni o jam sessions con svariate persone, o che risalga a periodi/progetti musicali differenti o situazioni analoghe. Mettiamo il caso che vogliate dare un filo logico al tutto, una sequenzialità emotiva, un tratto di evidenziatore sulla vostra maturazione artistica. O ipotizziamo che vogliate fornire una vetrina enorme qual’è Internet alla scena musicale del vostro paesello natio o della vostra comunità online o del vostro ambiente etc perché siete convinti che la musica che fate possa piacere anche a molti “esterni”. A titolo informativo, ricordo che molte netlabels tra le più rinomate (e le più citate in questo blog) sono nate come piccoli gruppi di musicisti, geograficamente lontani, che si incontravano in un “luogo online comune” (sito web, forum, chat IRC etc) e si divertivano facendo musica insieme, scambiandosi le proprie crezioni, remixando etc. Molti musicisti lo fanno tuttora, e l’ho fatto anche io in passato: bella esperienza 🙂

Se vi ritrovate in una o più di queste situazioni, forse la soluzione che fa per voi è quella di aprire una netlabel. Ce ne potrebbero essere mille altre che giustifichino questo “step”, ma era tanto per raggruppare alcune delle più frequenti o comunque quelle di cui ho avuto un riscontro diretto.

Aprire una netlabel di qualità (aprirne una merdosa fuoriesce dagli obiettivi di questo articolo e dalla considerazione di questo blog…) comporta innanzitutto che possediate alcuni requisiti di base o che siate motivati ad apprenderli prima di buttarvi a capofitto nel mondo della musica libera.

Eccone una lista essenziale:
1. capacità pianificative, organizzative e relazionali;
2. nozioni di webdesign, funzionamento di Internet, codifiche audio, grafica, creatività a 360 gradi;
3. molto tempo libero da dedicarci e da trascorrere in Rete;
4. passione per la musica, entusiasmo ma capacità di tenerlo a freno;
5. conoscenza della lingua inglese.

Parto dal presupposto non-assoluto che siate da soli a voler intraprendere un progetto del genere, perché spesso è necessaria la passione esagerata e individualista di un singolo per portare avanti con successo nel tempo un progetto del genere, che pure essendo no-profit (almeno come concetto, poi vedremo come cercare di monetizzarlo), necessita di un impegno notevole. Potreste decidere anche di creare un team di 2-3 persone, ognuna specializzata in un certo ambito (il primo al managing, il secondo al webdesign, il terzo al design delle copertine…) ma è comunque necessario un leader, uno che abbia più passione degli altri, per tener vivo l’interesse che, per forza di cose, nel tempo scema (per cause naturali, di lavoro, di impegni personali, di litigi nel team etc).

Premesso questo, vado ad approfondire i punti sopra elencati.
Mi permetto di darti del tu, per comodità espositiva 🙂

1. Capacità Pianificative, Organizzative e Relazionali;

Il primo punto è fondamentale. Pur se la musica distribuita tramite netlabels è un prodotto gratuito, ciò non significa che non debba essere presentato in maniera professionale. Come ho avuto modo di ribadire in più occasioni (qui, dal vivo, in radio, via email etc), il mondo del netaudio è vastissimo e dispersivo per l’utente medio, quindi se sogni di creare una netlabel che si distingua dal resto, beh.. rimboccati le maniche! Innanzitutto, delinea le idee principali su carta, butta giù un po’ delle idee che andranno a formare le fondamenta del tuo “impero”. Prendi delle decisioni adesso, in questa fase preliminare, e rispettale per tutto l’evolversi del tuo progetto: solo tenendo in mente dei principi, delle linee guida, degli obiettivi, potrai ambire a creare un prodotto coerente e professionale.

Pianifica da subito se pubblicare EPs, albums, 2-traccie (A-side + B-side, come la netlabel drum’n’bass Exegene, R.I.P.), singoli, singoli+videoclip o altro, e distribuisci sempre la musica in quel modo: creerai releases coerenti e formalmente legate tra loro. Inoltre, il tuo pubblico associerà inconsciamente quella forma distributiva alla tua label, fruendone meglio.

Decidi subito su quali generi musicali focalizzarti: ti consiglio di sceglierne al massimo 2-3, ma l’ideale sarebbe “1 & derivati” (es. dub & techdub, ambient-dub etc). L’esperienza mi insegna che le netlabels mono-genere sono quelle con la maggiore e più costante qualità nel tempo (vedi: Thinner, Autoplate, 8-Bit Records, Kahvi etc). L’eclettismo musicale è sì più facile da gestire, perché potenzialmente puoi pubblicare qualsiasi cosa, ma ti rende seriemente a rischio del fenomeno “1 release decente ogni 37 merdose” (esempio: Clinical Archives), fenomeno che tra l’altro confonde l’ascoltatore occasionale, che scaricando 3-4 releases a caso dal tuo sito, si troverà sull’hard-disk 3-4 releases totalmente slegate tra loro e fortemente penalizzate da un inevitabile alti-e-bassi qualitativo. Seguendo l’appoccio mono-genere, invece, prediligerai la qualità alla quantità intrinsecamente, perché avrai meno roba da pubblicare e quindi sarà improbabile che tu incappi nel fenomeno, comune ad alcune netlabel, delle “10 releases nuove al mese”.

Inoltre, se decidi di pubblicare …che so… soltanto folk, l’appassionato di musica folk col pallino delle Creative Commons associerà mentalmente il tuo sito al genere folk e verrà a visitarti a colpo sicuro, perché sa già a priori cosa ci troverà e con che qualità. Tale associazione non avverrà se deciderai di pubblicare 1000 generi diversi, semplicemente perché “eclettismo” non fa rima con “identità”.

Infine, una netlabel mono-genere avrà la possibilità di crearsi uno stile personale, un seguito accanito, una comunità intorno a sè, e potrà più facilmente legare virtualmente con altre netlabels mono-genere (penso, ad esempio, alla scena dub in ambito netlabel guidata da A Quiet Bump e Jahtari) e dar vita ad eventi a tema (= monetizzazione, pubblicità al di fuori della rete, etc). E’ risaputo quanto la scena netlabel sia “a compartimenti stagni”: ogni netlabel segue la propria via, ma si è visto come la smodata passione verso un genere musicale possa sopperire a ciò con successo.

Se non avete spunti o idee, dedicate un pomeriggio o un weekend allo studio delle strategie applicate dalle altre netlabels, di come loro hanno pianificato e messo in pratica la loro idea, e cercate di vederne i limiti o più banalmente ciò che secondo voi non va, e pensate ad una probabile alternativa. Ragionate, ideate, pensate. Mettetevi nei passi di un principiante e chiedetevi ciò che lo esorterebbe a scaricare ciò che gli offrite. Mettetevi poi nei panni di un “veterano” e chiedetevi ciò che possa renderlo soddisfatto della vostra label, ciò che possa spingerlo a ritornare assiduamente sulle vostre pagine e/o a parlare di voi sul suo blog (riferimento casuale… ;-P). In soldoni, fate brainstorming.

Le capacità relazionali e organizzative vi serviranno subito dopo la fase di pianificazione. Dovrete, infatti, iniziare la ricerca dei talenti da pubblicare, sia online che nella realtà, perché per quanto sia voluminoso l’archivio di materiale audio iniziale, prima o poi, sappiatelo, finirà. Online vi servirà una forte conoscenza delle tecnologie “sociali” della Rete, del funzionamento di MySpace, degli attori del Web 2.0, dei blog e delle svariate altre risorse disponibili. Vi faciliterà molto il compito un buon motore di ricerca generico (Google), dei motori di ricerca specializzati (esempio: barra di ricerca di un portale), l’uso esagerato di più tab di Firefox aperti contemporaneamente, una buona conoscenza dell’inglese, una forte dose di curiosità, e tanto, tanto, tanto tempo libero.

Se siete dei tipi disordinati o sfaticati, lasciate perdere vi prego. Se invece siete motivati, continuate a leggere.

…continua…

English traslation (thx to David) is available here.

[eldino]

31 Responses to [IT] Come aprire una netlabel – Parte 1/3

  1. luca ha detto:

    Ottimo articolo, come non essere d’accordo 😉

  2. […] [IT] Come aprire una netlabel – Parte 2/3 …continua… […]

  3. eldino ha detto:

    Ciao Luca, muchas gracias 🙂 Ho appena pubblicato la seconda parte, ancora più corposa della prima 🙂 La terza e ultima parte arriverà a breve. Saluti 🙂 -eldino

  4. […] [IT] La chiusura della netlabel tedesca 1bit Wonder e qualche ulteriore appunto della serie “Come aprire una netlabel” Innanzitutto, se ancora non avete letto il mio corposo articolo in 3 parti sull’argomento “Come aprire una netlabel“, potete rimediare cliccando qui. […]

  5. David ha detto:

    Buona articolo!

    Though I used Google Language Tools to read it in English. This post was exactly what I needed to guide me through the starting of my own netlabel.

  6. […] importantly, the thread let me to Eldino’s post entitled Come aprire una netlabel or “How to Start A Netlabel. Even though it was written in Italian and all I know are Italian […]

  7. eldino ha detto:

    Hi David, thx for reading and understanding so good the deep meaning of my article 🙂 I may translate it to english sometimes, but as I see, Google Traslate did a cool job 🙂 Advice me when u start ur netlabel! 🙂 And keep in touch with the other articles I wrote about this topic, there are a lot of tips and suggests all around this blog 🙂 Regards, eldino

  8. […] rappresenta un’ottima integrazione al mio articolo in tre parti dal titolo “Come aprire una netlabel” (vedi: grafica pulita di sito e newsletter, releases pubblicate con regolarità, […]

  9. […] blog of the famous Italian blogger Eldino who –  some time ago – had set up a site  called “Come aprire una netlabel” (How to start a netlabel), but unfortunately it was in Italian. Now, another blogger, […]

  10. […] – “Netlabel for Dummies #7: un approfondimento su Internet Archive“ – “Come aprire una netlabel – parte1/3“ – “La chiusura della netlabel tedesca 1bit Wonder e qualche ulteriore appunto della […]

  11. […] – “Netlabel for Dummies #7: un approfondimento su Internet Archive“ – “Come aprire una netlabel – parte1/3“ – “La chiusura della netlabel tedesca 1bit Wonder e qualche ulteriore appunto della […]

  12. Julius Sencor ha detto:

    Ciao Eldino.. 🙂
    senti, ti volevo chiedere una cosa..
    Ieri stavo leggendo il tuo articolo in riferimento alla apertura di una Netlabel.
    So che devo comprarmi un dominio, avere un tot di spazio per poter pubblicare alcune oper ma volevo sapere se devo avere per forza una partita IVA?
    io vorrei pubblicare le mie opere e di alcuni presunti artisti che magari vorrebbero lavorare insieme a me e guadagnare qualcosina….
    mi potresti spiegare come posso fare?
    Ti ringrazio…. 🙂
    Un salutone

    Julius Sencor

  13. eldino ha detto:

    @Julius
    No, puoi farlo tranquillamente anche da privato col Codice Fiscale 🙂 Che io sappia, però, la procedura per attivare un .it è più rognosa e lenta di un .com (o altro, tipo .net, .org etc), per cui consideralo prima di procedere 🙂

    Per farlo ti basta andare su siti come http://www.aruba.it (economico) o http://www.register.it e scegliere uno dei piani di hosting che ti propongono in base alle tue esigenze e disponibilità. Poi scegli per quanti anni vuoi prendere il dominio (minimo 1 anno), metti i tuoi dati, e paghi con postepay o paypal mese per mese 🙂 LA procedura di registrazione avviene tutta online (per i .com etc, per i .it mi pare serva un fax con i documenti.. una rottura di cazzo) ed è abastanza semplice.

    Comunque se fai un giro sulle loro FAQ o su qualche tutorial su internet, trovi tutte le info necessarie 🙂

    Ciao!

  14. Julius Sencor ha detto:

    Sei un grande.. 🙂
    grazie delle dritte! 🙂
    ora proverò a fare un bel giro per vedere un paio di cosete..
    Ciao mitico

    A presto

    Julius

  15. […] – “Netlabel for Dummies #7: un approfondimento su Internet Archive“ – “Come aprire una netlabel – parte1/3“ – “La chiusura della netlabel tedesca 1bit Wonder e qualche ulteriore appunto della […]

  16. AleKtron ha detto:

    Salve,
    essendo seriamente interessato ad aprire una net-label,
    girovagando in rete in cerca di informazioni utili,
    m’imbatto in questo blog.

    Veramente interessante,
    addirittura mi ha tolto
    dei dubbi che mi attanagliavano da tempo,
    ma un ultima cosa non mi è chiara…

    La fondazione di una net-label
    è una cosa pari al nulla,
    mi spiego meglio,
    è solamente una constatazione di fatto
    sito + release = net-label?

  17. eldino ha detto:

    @alektron
    detta in maniera semplicistica, sì, una netlabel è un sito + releases 🙂 per sviluppare una visione meno semplificata però ti rimando ai post linkati nella pagina “Articoli” 😉 vedrai che fare una netlabel decente non è esattamente cosa da 2 minuti 😉 per qualsiasi dubbio, commenta o scrivimi una mail senza problemi 😉 ciao

  18. AleKtron ha detto:

    Infatti il post scritto da me pocanzi
    voleva avere un tono un pò sarcastico,
    sò perfettamente che non è cosa semplice,
    ma mi stupivo della facilità
    (o della scarsa capacità di controllo del mezzo)
    che può indurre ad un abbassamento della qualità della musica
    (la rete dà moltissime libertà).

    Io,
    intraprendendo questo progetto
    cercherò di dare il meglio
    in tutte le sue forme
    (qualità audio, qualità estetica, qualità nelle produzioni)
    poi lascerò all’utente la scelta…

    Utilissimo!
    Grazie mille!

    Saluti
    ***A

  19. eldino ha detto:

    @alektron
    Uno degli aspetti su cui calco sempre la mano su questo blog da quasi due anni, infatti, è la scarsa qualità (audio, estetica..) della quasi totalità delle produzioni netlabels e ciò a cui punto è per lo meno diffondere questa coscienza nel netlabellers italiani, in modo da incrementare negli interessati la voglia/necessità di creare un buon prodotto.

    Quando percepisco che la bassa qualità/cura è dovuta alla mancanza di skillz (webdesign etc), ma la passione dei gestori è comunque tanta, allora li giustifico, perchè senza passione, avere gli skillz non avrebbe senso, ed il mondo delle netlabel è comunque un mondo passion-driven perchè non monetizzabile (per il momento).

    Però quando mi imbatto in netlabels che applicano una visione quantitativa e compulsiva al netaudio (ovvero: per arrivare alla 100sima release in un mese, pubblicano anche le scorreggie stretchate a 130 bpm con due archi fuori tempo sotto), allora non posso far altro che dargli contro e boicottarle massmediaticamente 🙂

    Netlabel deve essere sinonimo di qualità e di passione, non di quantità e voler apparire 🙂 Per il resto sì, sarcasticamente parlando resta un sito + releases 😉 Saluti!

  20. […] aperto la vostra netlabel (magari seguendo il mio esauriente tutorial in tre parti “Come aprire una netlabel“) e avete messo online le vostre prime releases (per maggiori info sul corretto hosting delle […]

  21. luca ha detto:

    In ritardo ho letto il tuo articolo, molto interessante complimenti per la recensione, vorrei porti una domanda e se invece la netlabel si crea a scopo di lucro, quali sono i passaggi burocratici…. grazie.

  22. eldino ha detto:

    @luca
    se a scopo di lucro non è una netlabel, ma una label indie o una piattaforma di musica digitale, per cui non saprei 🙂

  23. markodee ha detto:

    salve ma alla fine ke si dv fare per aprire una net label????il succo ke si dv fare??

  24. Chris Waltz ha detto:

    The english translation is down, is there any other site to read it in english or spanish?

    Thanks!

  25. eldino ha detto:

    @Chris
    Nope, but you can Google Traslate it 😉 http://translate.google.com/

  26. the net ha detto:

    Buon giorno, vorrei complimentarmi con il relatore:
    vorrei porre qualche quesito.
    Per aprire una net label ce bisogno di un’associazione alla siae?

  27. eldino ha detto:

    @the net
    No, non è assolutamente necessario 🙂

  28. Man ha detto:

    Ciao Eldino, ho visto che hai risposto già prima a questa domanda, ma vorrei sapere più precisamente questa cosa.

    Posso vendere album o canzoni digitali mie e di BANDS DI ALTRI (con il loro consenso ovviamente) come netlabel su siti come Bandcamp (so’ che non ti piace molto, ma è il prim che mi è venuto in mente ora) SENZA PARTITA IVA?

    COME MAI si può vendere qualcosa senza partita iva?

    Te lo chiedo perchè vorrei fare questa cosa, ma ho paura che saltino fuori casini.

    Ciao e grazie mille!!

  29. gamm@ ha detto:

    ok 1 volta ke ho tt chiaro come faccio a registrare la mia netlabel??? 🙂

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