[IT] Come aprire una netlabel – Parte 3/3

…continua…

4. Passione per la musica, entusiasmo ma capacità di tenerlo a freno;

In questo paragrafo mi interessa soprattutto darvi qualche delucidazione in merito all’ultimo punto. La netlabel, come qualsiasi prodotto gratuito e no-profit, basa la sua longevità sulla capacità da parte dei suoi fautori di dosare sapientemente l’entusiasmo nel tempo.

Ad esempio, se avete a disposizione 10 releases pronte, non fatevi prendere dal fervore e non pubblicatele tutte lo stesso giorno, ma dosatele nell’arco di 1 mese o più. In questo modo, permetterete al vostro pubblico di “digerirle” più facilmente, o in altre parole, permetterete ai vostri fan di ascoltarle con più attenzione e quindi, potenzialmente, di apprezzarle maggiormente.

Inoltre, nei periodi di “magra”, avrete comunque qualcosa da pubblicare e potrete mantenere una gradevole periodicità e regolarità nelle pubblicazioni, piuttosto che, ad esempio, pubblicare 10 releases subito e stare tre mesi senza pubblicare niente. L’approccio regolare è preferibile, perché aiuta nella fidelizzazione dei fan e nel rendere professionale l’intero progetto.

Non sentitevi in dovere di pubblicare qualcosa per forza, perché questa diabolica sensazione vi porterà a pubblicare la prima merda in cui incapperete. Datevi degli standard qualitativi e seguiteli con rigore. Non esitate a rifiutare i demo di artisti che non ritenete degni di tale appellativo, non sentitevi in debito nei loro confronti solo perché vi hanno inviato un loro demo. Dite “no”, filtrate. Suddetti artisti potranno rivolgersi ad altre netlabels di qualità infima o pubblicare il loro materiale su Jamendo: le vie della Rete sono infinite.

Se ad un certo punto vedete calare il vostro interesse per il progetto, cercate al suo interno nuovi stimoli, rielaboratelo, espandetelo, fate qualsiasi cosa possa essere utile a fargli riacquistare il primigenio interesse che vi spinse ad iniziarlo. Es. redesign grafico, apertura a nuovi generi musicali, organizzate un contest per artisti e con i brani ricevuti create una compilation.

5. Conoscenza della lingua inglese.

La conoscenza della lingua inglese, come in tutte le discipline che gravitano intorno all’uso del pc e di Internet, è essenziale. Le risorse sulle netlabels sono tutte in inglese; in italiano c’è questo blog, qualche netlabel e poco più. Se non siete tanto propensi a studiare l’inglese in maniera classica, vi consiglio di studiarlo in modo “indotto”, ovvero fate ciò che vi solito vi piace ma fatelo in inglese. Ad
esempio, io adoro i fumetti e ho iniziato, tanti anni fa, a leggerli anche in inglese.

L’inglese vi permetterà, oltre che di restare aggiornati, di comunicare con una platea di potenziali fan immensa. Inoltre, conoscere l’inglese significa che potenzialmente siete in grado di dotare il vostro sito di una versione in inglese, che è altamente consigliata, visto che in Italia la scena netaudio è qualcosa di molto molto piccolo, mentre all’estero (Europa, USA, Sudamerica) è molto in voga da anni, specialmente presso alcuni dj che nei loro sets alternano in tranquillità vinili a mp3 di provenienza netlabel (= promozione enorme).

Infine, conoscendo l’inglese potrete relazionarvi, via chat o mail, con artisti di tutte le parti del Mondo, il che non mi pare roba di poco conto.

Conclusioni

Questo mio post diviso in tre parti è solo la superficie del fenomeno. Vi sono molte altre cose da dire, e spero di riuscire a farlo in tempi non biblici nei prossimi articoli. Ma rileggendolo, penso sia un buon punto di partenza per chi si avvicina solo ora a questo mondo e vuole farne parte attivamente.

Le vostre critiche, aggiunte o integrazioni potete inviarmele via e-mail o potete lasciarle sottoforma di commento, come al solito, in totale democrazia (o musicrazia?) 🙂

Happy netlabeling 🙂

English traslation (thx to David) is available here.

[eldino]

16 Responses to [IT] Come aprire una netlabel – Parte 3/3

  1. […] My final reinterpretation of Eldino’s great series on how to start a netlabel ends with Part 3 of Come aprire una netlabel. […]

  2. klez ha detto:

    per la serie ‘beati gli ultimi’ commento quasi un anno dopo la pubblicazione XD
    comunque parecchio interessante, stavo giusto pensando di creare una netlabel, e mi hai dato parecchi spunti interessanti 😉

  3. eldino ha detto:

    @klez: grazie 🙂 onarato di essere utile 😉

  4. cg ha detto:

    “qual è” si scrive senza apostrofo!

  5. alberto ha detto:

    ho letto per caso l’articolo riguardante ‘come aprire una net label’……..se stato molto esaudiente nei consigli tecnici.avrei oltreutto bisogno di alcuni consigli più nel dettaglio….seti và aggiungimi pure su messenger….albertodrago78@hotmail.it grzie

  6. alberto ha detto:

    scusate gli errori di ortografia nel digitare…ma è colpa della connessione di m…. ehehehe

  7. eldino ha detto:

    @alberto
    non ho un account messenger per il pubblico, però puoi tranquillamente reperirmi via email all’indirizzo riportato nella pagina About 🙂

  8. Michele ha detto:

    Ciao io vorrei crearmi una netlabel però non gratis ma vendere le tracce…Puoi spiegarmi come fare?devo avere qualche licenza?come posso vendere su beatport?

  9. eldino ha detto:

    @Michele
    In quel caso non si parla di netlabel, ma di una cosa concettualmente e praticamente differente, su cui purtroppo non posso aiutarti!

  10. felice ha detto:

    Ciao,
    sto leggendo da un pò di giorni il tuo blog. Bella idea trattare l’argomento netlabel e ottimo anche questo articolo. Da fan di WordPress, mi permetto di fare solo un piccolo appunto. Tu nell’articolo sconsigli WordPress per via del suo approccio troppo “blog-oriented”, ma in realtà oggi questa piattaforma si adatta bene anche alla realizzazione di siti e portali. Un esempio può essere l’ottimo dsound.org che tu citi in un altro articolo. http://www.dsound.org .

    Per il resto ancora complimenti per il lavoro che stai facendo!

  11. eldino ha detto:

    @felice
    Beh il mio articolo è diretto sopratutto a persone che hanno scarse o mediocri capacità di webdesign (o che ci si approcciano solo adesso), persone che se installassero WordPress, ne userebbero le funzioni di default (come fanno almeno 15 netlabel in giro per il mondo) 🙂

    E’ chiaro che se sei un PRO, allora puoi farlo anche con Notepad il sito che viene bene 🙂 Per cui ben venga anche una pesante customizzazione del pacchetto WordPress 🙂

    Saluti e grazie di essere a bordo 😉

  12. markodee ha detto:

    salve tu spieghi cosa ci vuole per aprire una netlabel … nn cosa si dv fare…

  13. gennigiu ha detto:

    ciao ottimi spunti informativi di merito,non sono daccordo con te nello sminuire come piattaforma jamendo che credo sia il più vasto network di musica open source che usa licenze creative commons e che per chi vuole proteggere il proprio materiale si appoggia anche alla safe creative ( sito per etichettare digitalmente le proprie opere non solo musicali). Ad essere onesto anche se non in modo approfondito ho fatto un giro su alcune netlabel italiane in rete e spesso il materiale è datato e poco aggiornato,mi sembra più orientato a percorsi cosiddetti di nicchia che non ad una reale condivisione di materiale per cui incuriosirsi nell’ascolto e download. Del resto purtroppo questo ambito è veramente molto inflazionato,oggi grazie alla rete abbiamo opportunità sia espressive come forme di arte da condividere che nello specifico di ricerca di musica ed artisti veramente notevole. tra l’altro proprio grazie a jamendo le opportunità per uplodare il proprio materiale in forma gratuita per poi condividerlo sono enormi. Io stesso mi avvalgo di tale piattaforma dove se siete appassionati di musica ambient ed elettronica potete ascoltare e scaricare oltre 30 album del tutto free, con lo pseudonimo di pierecall. Scusate il dilungamento e cmq buon lavoro e grazie per la ampia disamina che ha ampiato ed arricchito il mio bagaglio di esperienze informative in tale ambito.

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